Ode al font

white and black dice on black surface

Quando ho iniziato ad approcciarmi alla grafica editoriale, i primi a darmi il benvenuto sono stati i font. Ammetto inizialmente di aver sottovalutato la loro importanza; supponevo bastasse conoscere la differenza tra font a “bastone” e font “graziati”, e che la principale scelta tre i due stili dipendesse esclusivamente dalla maggiore o minore leggibilità.

white and black labeled book page


Col tempo e con l’esperienza quella successione di lettere ha iniziato ad assumere una funzionalità sempre più decisiva; i font riuscivano a ravvivare anche un’immagine cupa, dando una precisa identità ai progetti. 
Le parole che scorrono sulla pagina non sono solo informazioni da decifrare: la scelta del font ideale, ha il potere di accoglierti o respingerti. In un mondo dove il visivo conta più che mai, i font non sono solo una questione estetica: sono il linguaggio segreto della tipografia, un codice invisibile che modella la percezione e l’emozione di chi osserva. La scelta del carattere giusto non è solo una questione di stile, è una questione di comunicazione profonda.

black alphabetical wall decor


Un buon designer lo sa: ogni font ha una personalità. Ci sono caratteri audaci, come il Bebas Neue o l’ Impact, e altri più eleganti, raffinati, come il Garamond o il Bodoni. Ma non è solo questione di “bello” o “brutto”. Ogni carattere comunica un messaggio, sottile ma potente. Quando un logo è progettato con il giusto font, non solo racconta l’identità di un brand, ma ne riflette il carattere. In un’era digitale in cui siamo bombardati da migliaia di messaggi al giorno, la scelta di un font distintivo e appropriato è l’unica arma segreta che permette di emergere dal caos visivo.

I font sono strumenti psicologici potentissimi. Uno studio condotto dalla Princeton University ha dimostrato che la tipografia può influenzare la memoria e la comprensione del contenuto. Quando un testo è scritto in un font chiaro e leggibile, il lettore si concentra di più sul messaggio. Ma quando il carattere è difficilmente leggibile o troppo decorato, l’attenzione si sposta sulla forma e non sul contenuto. In altre parole, i font non solo aiutano a leggere, ma modulano il modo in cui percepiamo l’informazione.
La grafica non è solo una questione di immagini, ma di linguaggi invisibili, e il font è uno di quelli più potenti e affascinanti.

four assorted books

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